SPAZIO, Marte. Fotocamera spaziale calibrata ricorrendo a un frammento di meteorite del Pianeta rosso

La «piccola roccia» rinvenuta nell’Oman è attualmente allo studio presso il Centro tecnologie ESTEC dell’ESA in Olanda nel quadro della campagna di calibrazione di strumenti e apparati in vista della missione ExoMars 2020.

Quella che a prima vista potrebbe apparire soltanto una comune roccia, una delle tante masse scure e irregolari esistenti sulla Terra, in realtà è un piccolo pezzo del pianeta Marte distaccatosi al momento in cui un asteroide o una cometa hanno impattato sulla superficie del cosiddetto «Pianeta rosso», un frammento volato poi fino sulla terra sopravvivendo a tutte le sollecitazioni subite durante l’attraversamento dell’atmosfera terrestre.

Un frammento rinvenuto diciotto anni fa nella regione di Saykh al-Uhaymir in Oman che in questi giorni viene utilizzato nei laboratori dell’European Space Research and Technology Centre (ESTEC) dell’ESA nel quadro della campagna di calibrazione di apparati e strumenti in vista della prossima missione spaziale ExoMars 2020.

Attraverso un sistema di telecamere progettato per acquisire immagini ad alta risoluzione a colori. Inviando le immagini ai numerose di micrometri in scala centimetrica le telecamere porranno gli scienziati nelle condizioni di comprendere l’ambiente marziano nel quale si formano rocce e materiali.

Dei 60.000 meteoriti scoperti sulla Terra 124 sono stati classificati come di origine marziana. Al pari della Terra anche Marte risulta vulnerabile alle rocce spaziali che vagano a elevate velocità attraverso il sistema solare, tuttavia, a differenza del nostro pianeta la sua atmosfera è più sottile, aspetto che fa sì che spesso i frammenti colpiscano intatti la sua superficie.

Gli asteroidi potenzialmente in grado di colpire la Terra vengono monitorati dal Near-Earth Object Coordination Centre dell’ESA, che monitora e coordina le osservazioni dei piccoli corpi vaganti nello spazio del sistema solare (asteroidi, comete e pianeti minori) allo scopo di valutare l’eventuale minaccia per la Terra.

Il Planetary Defence Office dell’ESA conduce regolarmente delle campagne di osservazione allo scopo di rinvenire quelle rocce spaziali che rappresentano un rischio per prevenirne le orbite e, se necessario, lanciare allarmi d’impatto, tutte attività finalizzate alla mitigazione del danno e, nei limiti del possibile, prevenire gli «attacchi» di asteroidi.

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