AEROSPAZIO, satelliti. Cade il lanciatore Vega, le azioni Avio crollano in borsa

Dopo il lancio nella Guyana francese perduto sia il vettore che il satellite di sorveglianza degli Emirati arabi uniti. Nelle prossime ore verrà istituita una commissione di inchiesta indipendente per chiarire se si sia trattato di un problema tecnico o di un errore umano.

Circa due minuti dopo il decollo del lanciatore Vega, avvenuto dallo Spaceport nella Guyana francese, si è verificata un’anomalia poco dopo l’accensione del secondo stadio Zefiro 23, che ha portato alla prematura fine della missione spaziale.

Mercoledì notte il vettore ha perso la traiettoria ed è precipitato nell’Oceano Atlantico con la conseguente distruzione propria e del carico che recava, cioè il satellite di sorveglianza di Airbus che avrebbe dovuto essere messo in orbita per conto degli Emirati arabi uniti.

Arianespace è il service provider che aveva in carico la missione. Fino a ieri Vega, (Vettore europeo di generazione avanzata) non aveva mai fallito un missione.

Vega è prodotto da Avio e sviluppato in collaborazione con l’Agenzia spaziale italiana (ASI) e dall’Agenzia spaziale europea (ESA) per il lancio dei satelliti di minori dimensioni.

Nelle prossime ore verrà istituita una commissione di inchiesta indipendente per chiarire se si sia trattato di un problema tecnico o di un errore umano.

Nel frattempo, però, si sono puntualmente registrate le negative ripercussioni dell’incidente sui mercati borsistici, col crollo dei titoli Avio.

Infatti, il fallimento della missione Vega ha fatto scattare le vendite delle azioni dell’industria aerospaziale e, una volta diffusa la notizia dalla Guyana, Banca Imi ha messo sotto revisione il giudizio buy sul titolo, mentre Equita ha confermato il rating buy e il prezzo obiettivo a 16,8 euro.

In mattinata il titolo è stato fermato in asta di volatilità a -12,17% a 12,56 euro.

Gli analisti ritengono che per il gruppo di Colleferro la perdita del satellite non dovrebbe comportare costi diretti, poiché Arianespace e le assicurazioni dovrebbero coprirne i costi, tuttavia si potrebbero profilare dei rischi per quanto concerne il potere contrattuale del gruppo aerospaziale nelle future attività di negoziazione e per i possibili ritardi nella produzione e nella programmazione dei lanci, nonché degli oneri derivanti da eventuali interventi correttivi sullo Zefiro 23 qualora essi si rendano necessari sulla base degli esiti dell’inchiesta che verrà condotta da un’apposita commissione.

In ogni caso lo Zefiro 23 verrà sostituito dallo Zefiro 40 nel 2020.

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