ECONOMIA CIRCOLARE, Eni e Coldiretti. Firmato alla presenza di Luigi Di Maio un memorandum di intesa

Descalzi (Eni): «Passo importante, accordo con grandi potenzialità per contribuire a un futuro a minor impatto ambientale e sviluppo sostenibile». Prandini (Coldiretti): «Un impegno che valorizza i primati green dell’agricoltura italiana con un modello economico circolare legato ai territori in grado di portare vantaggi a tutti».

Il Presidente della Confederazione Nazionale Coldiretti Ettore Prandini, e l’Amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi, alla presenza del ministro dello Sviluppo economico e ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Luigi Di Maio, hanno firmato ieri un memorandum di intesa che stabilisce importanti aree di collaborazione nell’ambito dell’economia circolare.

In base all’accordo, Eni e Coldiretti valuteranno iniziative congiunte nei seguenti ambiti: la valorizzazione delle biomasse agricole per la produzione di biocarburanti avanzati per il comparto energetico e bio-chemicals, e dei sottoprodotti di tali produzioni anche a fini zootecnici o di input per l’agricoltura, quali biofertilizzanti; la ricerca e promozione di colture per la produzione di cariche alternative per le green refinery, non in competizione con la catena alimentare; una gestione più sostenibile del fine vita dei prodotti, attraverso la minimizzazione della produzione di scarti e rifiuti nell’ambito della filiera alimentare, nel trasporto e nell’imballaggio; in generale, la promozione di un’agricoltura sostenibile che punti all’ottimizzazione dei consumi energetici, alla conservazione delle matrici ambientali e l’impiego sostenibile dell’acqua, anche attraverso l’uso di strumenti digitali e di tecnologie rinnovabili.

Le parti, inoltre, studieranno possibili iniziative di sinergia industriale, mettendo a fattor comune facility, assets e competenze. Per esempio, studieranno sistemi integrati agricolo industriali, attraverso l’elaborazione di modelli di cooperazione basati su tipologie di coltivazioni idonee per alimentare cicli industriali di chimica da rinnovabili, valorizzandone anche scarti e sottoprodotti; condivideranno terreni marginali per coltivazioni atte alla produzione di biocarburanti avanzati, incluso il biometano; valuteranno l’integrazione fra il recupero di aree brownfield riconvertite ad uso fotovoltaico e di produzione di bio-metano, e necessità energetiche contigue in campo agricolo; implementeranno studi e sperimentazioni di colture per la phytoremediation e la possibile integrazione fra la disponibilità di acque residue o depurate da siti industriali e i fabbisogni di irrigazione in campo agricolo.

Eni e Coldiretti, inoltre, valuteranno possibili iniziative di sviluppo sostenibile in Italia e all’estero. Studieranno progetti di diversificazione delle economie locali in particolare in Africa, al fine di trasferire alle popolazioni locali know how per lo sviluppo di colture con tecniche avanzate e ridotto impatto sull’ecosistema locale; nei paesi di presenza Eni, valuteranno progetti di supporto alle filiere agricole locali per lo sviluppo di colture idonee alla produzione di biocarburanti o a supporto di iniziative industriali.

Le parti, infine, implementeranno iniziative formative ed informative congiunte sui temi di sviluppo sostenibile quali la definizione di programmi di diffusione della conoscenza dei principi dell’economia circolare dedicati a scuole ed atenei; la collaborazione con i principali centri di ricerca nazionale e internazionale, sfruttando i rispettivi network, per implementare la sperimentazione di colture innovative e l’applicazione di tecnologie per una gestione più sostenibile della filiera agricola; la partecipazione a bandi e progetti di ricerca europei e del programma di sviluppo rurale (PSR).

Il Presidente di Coldiretti Ettore Prandini ha così commentato: «L’intesa con Eni è un passo strategico importante per la costruzione di un’economia sostenibile che, partendo dagli agricoltori, estende i suoi benefici a tutta la filiera, dall’industria fino ai consumatori, unendo ricerca, innovazione e rispetto dell’ambiente. L’accordo di Coldiretti con una realtà importante come Eni si inserisce perfettamente in un contesto italiano che può contare sull’agricoltura più green d’Europa con il primato della sicurezza alimentare a livello mondiale con caratteristiche fondamentali per passare da un sistema globale che produce rifiuti verso un nuovo modello economico circolare legato ai territori in grado di portare vantaggi a tutti: dagli agricoltori alle industrie fino ai consumatori in un’ottica di sostenibilità che darà sempre più il prisma di lettura del futuro delle società avanzate».

L’Amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, ha dichiarato che «si tratta di un passo importante, un accordo con grandi potenzialità che copre tutti i possibili ambiti di collaborazione con il mondo agricolo e crea nuove possibilità di sviluppo congiunto in ottica di lungo termine. Un’alleanza sinergica tra mondo agricolo e mondo dell’energia per contribuire a un futuro a minor impatto ambientale e sviluppo sostenibile. Consideriamo l’economia circolare un pilastro strategico nel percorso di de-carbonizzazione delle nostre attività, un cammino che abbiamo intrapreso da tempo ma al quale negli ultimi cinque anni abbiamo impresso una fortissima accelerazione, investendo significativamente sull’efficienza, e in particolare sulla produzione di energia verde, e, appunto, sull’economia circolare, attraverso la trasformazione di sostanze organiche e inorganiche, minimizzando gli sprechi e valorizzando i rifiuti e i materiali di scarto. Il tutto sviluppando ricerca, tecnologie e iniziative industriali che rappresenteranno per Eni vere e proprie future linee di business. Ma questa nostra trasformazione, da sola, non è sufficiente a garantire un futuro di minori emissioni. Occorre unire le competenze e le risorse di tutti i principali attori dei sistemi economico e sociale, e fare sistema ad ampio raggio, anche attraverso i singoli comportamenti individuali».

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