Julian Assange mostrerebbe tutti i sintomi di una persona esposta in modo prolungato a torture di natura psicologica.
Lo ipotizza – anzi, si dice convinto di questo – Nils Melzer, relatore speciale delle Nazioni Unite sulle torture che ha visitato il fondatore di wikileaks nell’infermeria del carcere britannico dove questi è attualmente detenuto.
Melzer ha inoltre affermato che «per questa ragione Assange non dovrebbe essere estradato negli Usa».
La palla adesso ripassa dunque a Westminster, poiché dal funzionario del palazzo di vetro si attende un appello in favore di Assange che dovrebbe essere rivolto a breve al governo di Sua Maestà, notizia divulgata dal quotidiano “The Guardian”.
Due giorni fa l’uomo di wikileaks, che avrebbe dovuto presenziare in videoconferenza all’udienza fissata dal tribunale, non si è invece presentato proprio a causa delle sue precarie condizioni di salute, aggravatesi negli ultimi giorni.
Sulla misteriosa vicenda immancabile è stato il commento fatto pervenire da Mosca, infatti, per bocca della portavoce del ministero degli esteri Maria Zakharova, la Federazione russa ha stigmatizzato il comportamento degli inglesi (con i quali da tempo i rapporti non sono proprio idilliaci): «Questo è grave – ha affermato sui social network la Zakharova -, gli attivisti per i diritti umani e la libertà svolgono un lavoro inimmaginabile, ci aspettiamo i commenti ufficiali del Regno Unito».