L’operazione «Artiglio» è, in ordine di tempo, l’ultima azione lanciata da Ankara contro il Pkk mediante le proprie forze aeroterrestri.
Teatro dei combattimenti è nuovamente l’Iraq nordorientale, in particolare la regione di Hakurk, a circa trenta chilometri di distanza dal confine con la Turchia, una zona dove da tempo il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk) ha insediato le sue basi operative e logistiche.
È infatti a nord di Qandil che l’intelligence militare turca ne ha localizzato le roccaforti e i rifugi dei capi dell’organizzazione guerrigliera curda.
Un’area, al pari di altre zone frontaliere, da tempo oggetto di frequenti raid aerei effettuati dall’aviazione di Erdoğan, considerata strategica poiché facilita i collegamenti con la zona di confine tra Iraq e Siria, controllata dalle milizie curde dello Ypg.
«L’operazione ha quale obiettivo la distruzione delle postazioni del Pkk e la neutralizzazione dei terroristi», questo ha sostenuto ufficialmente il ministero della difesa di Ankara, che ha diffuso alcune immagini degli elicotteri impegnati nell’operazione, coordinata direttamente dal titolare del dicastero, Hulusi Akar (già capo di stato maggiore) e dal suo successore alla guida dell’esercito, Yasar Guler.