In vista delle elezioni Europee di domenica 26 maggio, dallo scorso 10 maggio in Italia è vietata la pubblicazione di sondaggi elettorali, in virtù della legge n. 28/2000, che regola la cosiddetta “par condicio”. Un silenzio elettorale che costituisce un unicum in Europa, dove solo in Grecia ed Ucraina esiste qualcosa di simile.
I SONDAGGI VIETATI GIRANO LO STESSO
Alle elezioni Europee questo divieto stride ancora di più, visto che si tratta di una consultazione elettorale comune a 28 paesi. Così le norme vengono aggirate da sondaggi e ricerche commissionate dai partiti e dai media ad istituti di rilevamento che finiscono pubblicate sui social media in forme criptiche.
Accanto agli ultimi sondaggi pubblici: https://www.youtrend.it/2019/05/10/supermedia-sondaggi-politici-10-maggio-europee-ultimi-dati-prima-del-black-out/, troverete anche quelli in forma di conclave, dove è noto che “chi entra Papa esce cardinale”. Oppure, in forma di cronache dall’ippodromo, con gli inevitabili echi di “Febbre da cavallo”.
Il divertimento sta nel decodificarli e, a spoglio esaurito, lunedì prossimo, vedere quanto fallaci fossero.