«Non risolvere le differenze commerciali e un’escalation della tensione in altre aree, quali l’industria automobilistica, potrebbe ridurre ulteriormente la fiducia delle aziende e dei mercati finanziari, con un impatto negativo sugli spread dei bond dei paesi emergenti e sulle loro valute, ma anche con un rallentamento degli investimenti e degli scambi commerciali» afferma il Fondo Monetario Internazionale.
Le tensioni commerciali fra Stati Uniti e Cina «hanno avuto un effetto limitato sulla loro bilancia commerciale bilaterale, infatti nel 2018 il deficit americano è aumentato con l’aumento delle importazioni cinesi. Al marzo 2019 un calo ridotto può essere osservato, ma sono in calo anche le esportazioni americane verso Pechino. Il Fmi quindi osserva come i consumatori sono i veri perdenti nello scontro commerciale fra Stati Uniti e Cina, con quelli americani che pagano il prezzo più alto.