Secondo quanto riferisce l’ong Yesh Din, i coloni avrebbero dato alle fiamme alcuni campi coltivati e danneggiato le abitazioni dei palestinesi alla periferia dei due villaggi della Cisgiordania settentrionale.
Yesh Din (Volontari per i diritti umani) è un’organizzazione non governativa israeliana fondata nel 2005 da un gruppo di attiviste che in precedenza avevano militato in Machsom Watch. Yesh Din opera sul territorio dello Stato ebraico e su quello della Cisgiordania.
Versione diversa quella invece resa da un portavoce della colonia ebraica di Yitzhar, che ha scaricato la responsabilità degli incidenti sui palestinesi, che secondo la sua testimonianza avrebbero la responsabilità dei primi incendi di campi appartenenti agli ebrei, oltre a un altro incendio che imposto la chiusura per ragioni di sicurezza di una strada nei pressi dell’insediamento di Har Bracha.
La zona di Yitzhar e il suo circondario è divenuta da qualche tempo l’epicentro delle violenze che vedono protagonisti i coloni ebrei della Cisgiordania. Le frange più oltranziste di questi ultimi giustificano gli attacchi ai palestinesi quali rappresaglie per le azioni terroristiche, mentre nei non infrequenti scontri con i militari israeliani le ragioni vengono da loro ricondotte alle politiche del governo dello Stato ebraico che ritengono ostili al movimento dei coloni.
Da un rapporto pubblicato nel dicembre scorso dall’Ufficio dell’Onu per il coordinamento degli affari umanitari emerge che rispetto al 2017 gli attacchi portati da coloni ebrei ai palestinesi del West Bank sono aumentati del 69 per cento.