Il ministro della difesa britannico è stato rimosso dalla premier Theresa May con l’accusa di aver diffuso notizie sul coinvolgimento di Huawei nella rete britannica 5G, ma egli rigetta ogni accusa e afferma di essere vittima di una “vendetta” politica e di un “tribunale farsa”.
In un’intervista al Times, Williamson dice di avere un pessimo rapporto con Mark Sedwill, il consigliere per la Sicurezza Nazionale che ha condotto l’inchiesta che ha accertato le sue responsabilità, e ha aggiunto di essere convinto che sarebbe stato «completamente scagionato» se fosse stata la polizia a condurre le indagini.
Williamson avrebbe ammesso di aver parlato al telefono con un giornalista del Telegraph il giorno in cui è avvenuta la fuga di notizie, ma nega di aver riferito durante quella conversazione, durata 11 minuti, quanto deciso nella riunione del Consiglio di Sicurezza Nazionale sostenendo che la fuga di notizie sia arrivata dall’esterno del suo team. «Credo che il primo ministro abbia fatto un grave errore», ha dichiarato alla stampa britannica una fonte vicina a Williamson che è sempre stato un fedelissimo della May.
Nell’annunciare il licenziamento del ministro, la premier britannica ha detto che gli sono state presentate delle prove “schiaccianti” della sua responsabilità e che al Williamson è stata data la possibilità di dimettersi, cosa che si è rifiutato di fare.
Theresa May ha subito nominato Penny Mordaunt alla guida del ministero della Difesa: la prima donna a ricoprire questo ruolo nel Regno Unito. La quarantaseienne Mordaunt, fino ad ora alla guida del dicastero per la Cooperazione internazionale, è considerata un falco ed è tra i più entusiasti sostenitori della Brexit in seno all’attuale esecutivo Tory.