Questa mattina esplosioni simultanee si sono verificate in tre hotel di lusso e tre chiese, mentre i fedeli partecipavano alle celebrazioni di Pasqua, provocando la morte di almeno 156 persone e di oltre 500 feriti.
Questi attacchi coordinati, che non sono stati ancora rivendicati, avevano come obiettivo luoghi frequentati da stranieri e cattolici. Secondo le prime ricostruzioni almeno due esplosioni sarebbero state opera di attentatori suicidi.
Una delle chiese colpite dall’esplosione è Sant’Antonio a Colombo. Le altre due sono San Sebastiano a Negombo, a circa 30 chilometri dalla capitale e una chiesa a Batticaloa, a 250 chilometri a est della capitale.
Media locali riferiscono che il capo della polizia dello Sri Lanka aveva messo in guardia, 10 giorni fa, contro possibili attentati kamikaze a “chiese di rilievo” del Paese e come è emerso questa mattina, almeno due dei sei attacchi odierni contro chiese e hotel sono stati eseguiti da attentatori kamikaze.
Fra le 35 vittime straniere degli attacchi di oggi ci sono anche cittadini americani, britannici e olandesi: lo riporta il quotidiano degli Emirati Khaleej Times, che cita una fonte ospedaliera.
Il rapporto, comunicato da varie fonti di polizia, è provvisorio e dovrebbe ancora evolversi durante il giorno perché ci sono decine di feriti in condizioni critiche in tutti i luoghi colpiti.
Tutte le celebrazioni pasquali sono state immediatamente cancellate nel paese. Le scuole rimarranno chiuse fino al 23 aprile.