La manifestazione è stata concepita allo scopo di promuovere la cinematografia e la cultura dei Paesi nordici presso il pubblico italiano, in particolare quello della capitale. Quest’anno il tema della rassegna sarà i confini «borders», intesi essi non soltanto in senso prettamente geografico, ma anche culturale. Una tematica trasversale dunque, che evidenzia aspetti comuni e diversità, nel quadro di una ricchezza spesso estremamente sfaccettata, simboleggiata dai vari modi di essere e di pensare, che frequentemente si intrecciano nella trama della vita quotidiana delle persone. L’ottava edizione del NORDIC FILM FEST si terrà a Roma dal 2 al 5 maggio presso la Casa del Cinema a Villa Borghese. Nel corso della manifestazione, una vera e propria maratona cinematografica, verranno presentate nuove opere inedite in Italia o in anteprima. Oltre alle proiezioni in lingua originale, con sottotitoli in italiano o in inglese, il programma prevede presentazioni e incontri che vedranno la partecipazione di ospiti internazionali, registi, attori, produttori e sceneggiatori.
Ad aprire ufficialmente la rassegna – presente l’attrice Alba August e il produttore Lars G. Lindström – il film biografico “Becoming Astrid”, sulla vita di Astrid Lindgren, una delle più importanti scrittrici della letteratura per l’infanzia del Novecento, autrice del best seller Pippi Calzelungheù. Il film narra di una giovane Astrid che decide di infrangere le rigide norme della società dei primi anni del secolo scorso per seguire il suo cuore. L’opera ha ricevuto sette nomination per il miglior film e la miglior attrice ai Guldbagge Awards, il premio cinematografico più importante in Svezia.
Prima dell’opening verrà proiettato il documentario finlandese “Every Other Couple”, introdotto dalla regista Mia Halme, che rappresenta delle storie di coppie divorziate, opera candidata come miglior documentario internazionale al Hot Docs Canadian International Documentary Festival.
Venerdì 3 maggio alle 21:30 il film finlandese “Void” verrà presentato dal regista Aleksi Salmenperä. Si tratta di una commedia drammatica, tragica ed eccentrica sul prezzo del successo e la paura del fallimento, nonché sull’incomprensibilità reciproca nel rapporto di coppia. Il film si è aggiudicato quattro Jussi Awards (il premio cinematografico più importante assegnato in Finlandia), come miglior film e migliore regia.
Sabato 4 maggio alle 19:00 sarà la volta dello svedese “Border, Creature di Confine”, di Ali Abbasi, presentato dal produttore Piodor Gustafsson, un film sorprendente che inquieta e insieme meraviglia, incrociando atmosfera fantastica e cronaca sociale. Candidato all’Oscar per il miglior trucco e acconciatura, miglior film a Un Certain Regard dell’ultimo Festival di Cannes, quattro candidature agli European Film Awards e vincitore del Noir in Festival, di 6 Guldbagge Awards tra i quali quelli per il miglior film e la migliore attrice.
Sempre nella serata di sabato, ma alle 21:30, verrà proiettato il norvegese “What will people say”, presentato dalla regista Iram Haq, film autobiografico sulla vita di una sedicenne di origini pachistane figlia di immigrati in Norvegia. La giovane viene violentemente stravolta quando il padre la trova in compagnia di un coetaneo e decide di mandarla in Pakistan, dove lei, dai costumi occidentali, non era mai stata. In quel paese verrà forzata alla sottomissione; l’opera è stata selezionata per gli Academy Awards 2018 e si aggiudicata quattro Amanda Awards per la miglior regia, il miglior attore e la migliore sceneggiatura.
Domenica 5 maggio alle 18:15 in programma c’è il film danese “A fortunate man”, opera più recente del regista Bille August, premio Oscar e due volte Palma d’Oro al Festival di Cannes, adattamento del romanzo “Lykke-Per” del premio Nobel per la letteratura Henrik Pontoppidan.
Sempre domenica, alle ore 21:30, verrà proiettato il film di chiusura del Nordic Film Fest 2019, l’islandese “Woman at war, la donna elettrica”, diretto da Benedikt Erlingsson. L’opera, presentata in anteprima mondiale alla Semaine de la Critique di Cannes, ha vinto il Premio Lux del Parlamento Europeo. “Woman at war, la donna elettrica” è una commedia fuori dagli schemi che unisce emozione, impegno e divertimento. La protagonista sembra una come le altre, tuttavia, dietro la routine quotidiana nasconde una vita segreta da eco-terrorista che si batte contro le multinazionali che devastano la sua terra, la splendida Islanda; il film avrà presto un remake americano, diretto, prodotto e interpretato dalla due volte premio Oscar Jodie Foster, che nel frattempo ne ha acquistato i diritti.
Come ogni anno, anche nel 2019 la manifestazione riserverà una sezione speciale interamente a cura del Circolo Scandinavo, che prevede proiezioni di film e cortometraggi.
Nell’ambito di questa sezione, sabato 4 maggio dalle 16 alle 20 verrà presentato “We are like oranges”, introdotto dalla regista e sceneggiatrice svedese Cecilia Gärding, opera che affronta il tema del razzismo in Svezia in una sorta di saga ispirata ad “Alice nel paese delle meraviglie”. Alla proiezione dei corti sarà presente la regista finlandese Pia Andell.
Inoltre, per la prima volta al Nordic Film Fest sbarca SKAM, la web serie prodotta in Norvegia e diventata rapidamente un fenomeno internazionale; nata dal canale NRK P3 è stato portata in Italia da TIMvision.
Per il pubblico vi saranno due opportunità nel corso del festival per conoscere la storia e il linguaggio social del “teen drama”: la mattina di sabato 4 maggio, dalle 10 alle 13, un incontro in collaborazione con Bam! Strategie Culturali, il Nordic Film Fest ospita NRK P3, produttore di SKAM Norvegia, per un confronto con altri casi che hanno coinvolto il proprio pubblico con strumenti innovativi. All’incontro saranno presenti Marianne Furevold (SKAM NRK P3), Ludovico Bessegato (SKAM TIMvision), Prisca Cupellini (MAXXI) e Janet De Nardis (Rome Web Fest) con i moderatori di Bam! Strategie Culturali Federico Borreani e Francesca Lambertini; domenica 5 maggio alle ore 16, avrà luogo una “proiezione maratona” di SKAM con quattro episodi di SKAM Norvegia (proiettati per la prima volta al cinema in Italia) ed una sorpresa targata SKAM Italia.
Come nelle passate edizioni una sezione specifica verrà dedicata allo storytelling a cura della Writers Guild Italia, nell’ambito della quale si potranno incontrare rappresentanti dell’industria cinematografica dei Paesi scandinavi e sceneggiatori italiani. In essa si affronterà il tema del gender della scrittura. L’incontro avrà luogo presso l’auditorium dell’Ambasciata di Finlandia, venerdì 3 maggio alle ore 10.
Nordic Film Fest si avvale anche quest’anno dell’importante partnership con IED (Istituto Europeo di Design) che ha realizzato la sigla originale. Media partner del Nordic Film Fest 2019 è Romeing, il principale magazine mensile di lingua inglese a Roma, che dal 2010 aiuta gli “expats” e i turisti a scoprire la scena culturale, gli eventi e gli stili di vita della capitale.
Complessivamente NORDIC FILM FEST 2019 presenterà: 13 film, 2 documentari, 4 corti (9 ospiti nordici). Danimarca 2 film, Finlandia 3 film e 1 documentario, Islanda 1 film, Norvegia 3 film, Svezia 3 film e 1 documentario, Circolo Scandinavo 1 film e 4 corti. In totale, circa 30 ore di grande cinema nordico.
Le proiezioni inizieranno: giovedì, venerdì, sabato e domenica alle ore 15.00 per concludersi alle ore 24.00 circa e saranno tutte a ingresso libero fino ad esaurimento posti.
Per informazioni è possibile consultare visitare il sito www.nordicfilmfestroma.com
Gli ospiti del Nordic Film Fest 2019:
Mia Halme (1968) è una regista e sceneggiatrice finlandese, docente di cinema documentaristico presso il dipartimento del Cinema all’Università Aalto. I suoi film sono stati presentati nei vari festival internazionali e hanno spesso come soggetto la famiglia. Il suo documentario Forever Yours (2011) è stato premiato in Finlandia come il miglior documentario dell’anno e al festival Visions du Réel ha ricevuto il premio per la migliore regia, tratta dell’affidamento fa- miliare e della custodia dei bambini mentre il suo film “Every Other Couple” che parla di storie di divorzio, è stato candidato per il premio di miglior documentario internazionale all’Hot Docs Canadian International Documentary Festival nel 2017.
Alba August (1993) è una delle più affascinanti attrici svedesi del momento, premio EFP Shooting Staral festival di Berlino 2018 e nello stesso anno premio Rising Star al Festival del Cinema di Stoccolma. Nata in una famiglia di grandi attori e registi (è infatti figlia di Pernilla August e di Billie August), ha debuttato come attrice quando aveva solo 8 anni in “A Song for Martin” (2001), per la regia del padre. Alba August ha studiato teatro presso Den danske scenekunstskole di Copenhagen e poi produzione cinematografica all’università di Malmö. Ha poi avuto il ruolo di protagonista in “Reliance” (2013) di William Olsson e nell’autunno 2016 ha recitato nella versione teatrale di “Le lacrime amare di Petra von Kant” di Rainer Werner Fas- sbinder al Malmö Stadsteatern. Ha ricoperto il ruolo di Alma nel film “A Serious Game” (2016) diretto dalla madre Pernilla August e presentato al Nordic Film Fest Roma nel 2018. Oltre al ruolo di protagonista in “Becoming Astrid” (2018), recentemente ha avuto un grande successo nel ruolo di protagonista nella prima serie Netflix scandinava “The Rain” (2018).
Lars G. Lindström (1955) è un produttore cinematografico svedese con una vasta esperienza di film, teatro e TV. Nel 1984 è stato assunto dal teatro di Stoccolma (Stadsteatern) dove ha lavorato per 19 anni come produttore e direttore artistico. Durante questo periodo ha introdotto nella programmazione una serie di nuovi registi, drammaturghi e opere teatrali, riuscendo ad attirare un pubblico più giovane. Tra il 2009 e il 2012, Lars G Lindström ha lavorato presso lo Swedish Film Institute assicurando il supporto alla produzione di film come: “Black Power Mixtape”, “Avalon”,“Callgirl”,“A Royal Affair”,“The Hunt” e “Searching for Sugarman” (vincitore di un Oscar come miglior documentario). Nel suo ultimo anno di lavoro allo Swedish Film Institute ha assicurato il finanziamento a “Force Majeure” di Ruben Östlund, premiato al Festival di Cannes 2014 e nominato per il premio Oscar nella categoria di miglior film in lingua straniera. Con la sua casa di produzione “Nordisk Film”, Lars G Lindström ha prodotto il primo film di Daniel Espinosa “Babylon Disease”, “To Love Someone” e “Sámi Blood” (presentato al Nordic FilmFest Roma nel 2017).
Aleksi Salmenperä (1973) è uno dei registi finlandesi più affermati e riconosciuti, i cui film sono stati premiati nei maggiori festival del cinema, quali la Berlinale, Toronto, Hot Docs, Cannes e San Sebastian. Oltre al “Void” (Tyhjiö, 2018), le sue opere includono film come “The Mine” (2016), “Distractions” (2015), “Alcan Highway” (2013), “A Bad Family” (2009) e “A Man’s Job” (2007). Ha ricevuto il premio finlandese Jussi per la migliore regia per il film “Distractions”, mentre “The Mine” è stato candidato per il Dragon Award Best Nordic Filma Gothenburg IFF nel 2016. Il suo film “VOID” ha vinto 4 Jussi Awards (il premio cinematografico più importante rilasciato in Finlandia), tra cui miglior film e miglior regia.
Peter “Piodor” Gustafsson (1962) è un produttore cinematografico con oltre 30 anni di esperienza nel campo del cinema, della televisione e della pubblicità. Dal 2014 Gustafsson gestisce la sua propria società di produzione “Black Spark Film & TV AB”, società che si specializza nello sviluppo di progetti locali e originali. Tra i tanti collaboratori troviamo John Ajvide Lindqvist (autore di “Lasciami Entrare”), Daniel Espinosa, Åsa Lantz e Ronnie Sandahl. Recentemente, Gustafsson ha prodotto “TheWife” (2017) e “BORDER–Creature di Confine” (2018) (anche questo tratto da un romanzo di JohnAjvide Linqvist). “BORDER–Creature di Confine” ha ottenuto il premio come miglior film a Un Certain Regard al Festival di Cannes 2018, è stato giudicato miglior film ai Guldbagge Awards (gli Oscar svedesi) ed è stato selezionato dalla Svezia agli Oscar nella categoria di miglior film in lingua straniera. Gustafsson è stato membro dello Swedish Oscar Committe nel 2017, e del consiglio di amministrazione dello Swedish Film Institute. È stato anche Presidente e Vicepresidente nel consiglio di amministrazione di Eurimages, il Media Institute del Consiglio d’Europa a Strasburgo. Attualmente Gustafsson ricopre diverse cariche nei consigli di amministrazione di diverse istituzioni europee quali: “Show-run- ner education” nell’ambito di “Serial Eyes” a Berlino, il Bergman Centre a Fårö, il QvistenAni- mantion a Oslo e collabora in qualità di esperto con Creative Europe.
Iram Haq (1976) è un’attrice, regista e cantante norvegese-pakistana, cresciuta a Stovner, una zona multietnica di Oslo. I suoi genitori sono venuti in Norvegia dal Pakistan per trovare lavoro. A quattordici anni è stata rapita dal padre e dal fratello, strappata al Paese in cui è nata e cresciuta, costretta a vivere pressoché segregata in una terra estranea, il Pakistan. Dopo essere tornata in Norvegia, ha studiato per diventare art director alla scuola di cinema Westerdals. Ha avuto diverse esperienze da attrice, prima di iniziare a dirigere cortometraggi e il suo debutto come regista è stato il cortometraggio “Skylappjenta” che è stato scelto al Sundance Film Festival nel 2010. Nel 2013, Iram Haq ha debuttato come regista di lungometraggi con il film “I Am Yours”.
Marianne Furevold-Boland (1972) è la produttrice della serie di web-drama norvegese SKAM che ha conquistato il mondo e ora è produttrice esecutiva di NRK Drama. Ha lavorato in NRK (la televisione statale norvegese) per molti anni, principalmente con programmi per bambini e giovani. Ha lavorato a vari progetti come produttrice, sceneggiatrice, scrittrice, giornalista e presentatrice, sia in televisione che in radio. Ha studiato recitazione alla LIPA, Liverpool Institute for Performing Arts.
Cecilia Gärding (1977) è una regista, produttrice e sceneggiatrice svedese, autrice del libro “Afrosvensk nella nuova Svezia”, che contiene le storie di giovani afro-svedesi. Il libro ha ispirato la prima opera in stile hip-hop svedese “Folkoperan Remixed” ed è anche la base del suo film giovanile “We are like oranges”, che ha realizzato con suo fratello Mikael Haines Gärding, film che ha vinto il premio come Miglior film straniero nel 2014 al LA Femme International Film Festival a Hollywood ed è stato anche premiato come Best Practice Against Extremism nel settore dei media nel 2016 dall’organizza- zione PIPE e dalla presidenza slovacca dell’UE.
Pia Andell (1964) è una regista, produttrice e sceneggiatrice finlandese, fondatrice della società di produzione Of Course My Films, ha lavorato nella finlandese Broacasting Company Yleisradio (Yle) come produttore (1998-2000), nella FinnIsh Film Foundation come redattore di acommissioning (2000-2001), in AVEK (la fondazione per sostenere il lavoro audiovisivo) come redattore di commissione (2008 -2010) e un tutor in diversi workshop. Presenta i suoi 3 corti “Matchen”, “A halt” e “Records and photographs”.