Parlando con gli studenti della Pontificia Università Lateranense, Papa Francesco si dice preoccupato dal «crescente individualismo», cui attribuisce anche il problema dell’inverno demografico, e chiede una «rivoluzione culturale» nell’università, invitando i giovani ad una nuda sfacciataggine nell’affrontare le situazioni, mettendo sempre al centro Gesù, poiché «il Vangelo è l’antidoto all’individualismo»
Così riferisce Andrea Gagliarducci in una nota di ACI Stampa pubblicata stamane. Una visita a sorpresa quella di Francesco, seppure preparata da tempo con cura e discrezione. Bergoglio è arrivato in quella che viene definita la sua università alle nove, accompagnato dal cardinale Angelo de Donatis, vicario del papa per la diocesi di Roma e cancelliere dell’università, che avrebbe dovuto tenere la lectio divina quaresimale.
Nell’occasione il pontefice ha invitato gli studenti a «mantenere il radicamento a Gesù, che permette di avere uno sguardo alto sulla realtà, ma anche uno sguardo altro», che porta una visione innovatrice della realtà. Egli ha anche approfittato dell’occasione per denunciare un «individualismo comodo ed avaro, preoccupato del proprio tempo libero e della realizzazione di sé», esprimendo sofferenza per «il nostro inverno demografico – così lo ha definito -, che è poi una espressione di questo individualismo».
«Quanto è pericoloso tutto questo? – ha aggiunto interrogandosi il pontefice – Quanto ci separa dagli altri e quindi dalla realtà? Quanto ci fa ammalare di tante nevrosi?»
Infine il papa ha sottolineato che «gli studi sono utili fin quando non sganciano dalla storia precedente, ma piuttosto che aiutano a interpretare, perché non si deve giocare con i concetti invece di interpretare la vita», esortando quindi a un “radicale cambiamento di paradigma negli studi ecclesiastici, una “rivoluzione culturale” che provochi una “ermeneutica evangelica” per capire meglio la vita, il mondo».