NIGERIA, annullamento elezioni regionali. Nuovamente alle urne in sei regioni del Paese, scontro Buhari-Abubakar

I nigeriani sono tornati oggi alle urne per eleggere i governatori e i rappresentanti alle assemblee regionali dopo l’annullamento del voto del 9 marzo scorso a causa di gravi violenze in varie zone del Paese. La commissione elettorale ha dichiarato l’irregolarità della precedente consultazione a causa degli episodi di violenza verificatisi nelle regioni di Kano e Sokoto (nord-ovest), Bauchi e Adamawa (nord-est), Benue e Plateau (centro), sospendendole invece nello stato petrolifero di Rivers.

 

La Nigeria vive da anni una fase di instabilità segnata da conflitti di natura etnica, politica e religiosa, in particolare nel Delta del fiume Niger, dove molti attori economici osservano con interesse le dinamiche, prefigurando i possibili futuri scenari. Si tratta di importanti investitori del calibro di Eni, Shell, Total, Chevron ed Exxon Mobil, che operano nel paese africano grazie a joint venture che vede come partner di maggioranza il governo di Abuja.

 

Le elezioni regionali rivestono estrema importanza, poiché i governatori godono di ampia autonomia nei confronti dello stato centrale, quindi sono figure potenti e influenti. Essi gestiscono le finanze e hanno competenza in numerosi settori chiave quali l’istruzione, la salute e le infrastrutture.

 

Gli elettori saranno nuovamente chiamati a esprimere il loro consenso per i politici candidatisi, primi tra tutti i due protagonisti dell’aspro scontro che sta caratterizzando la politica nigeriana negli ultimi tempi, cioè il presidente Muhammadu Buhari, leader del Congresso dei Progressisti, e Atiku Abubakar del Partito Democratico Popolare. Buhari, rieletto il 23 febbraio scorso col 56% dei voti, spera di consolidare il suo successo, mentre l’opposizione – che ne contesta i risultati denunciando brogli elettorali – cercherà di riconquistare il potere a livello regionale. I risultati delle urne sono attesi per la prossima settimana.

 

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