NIGERIA, Elezioni presidenziali. L’opposizione denuncia brogli e manipolazione del voto.

Il principale partito di opposizione della Nigeria, il Partito Democratico Popolare (PDP), ha accusato il partito di governo di Muhammadu Buhari, del Congresso dei Progressisti (APC) di manipolare i risultati delle elezioni presidenziali svoltesi sabato 23 febbraio.

Nel frattempo la Commissione Elettorale (INEC) attribuiva lunedì sera un leggero vantaggio al presidente uscente durante lo spoglio parziale delle schede annunciando i risultati di 12 stati su 36 nel Paese, oltre alla capitale federale Abuja rendendone noto il vantaggio che poi si è ridotto alla fine della giornata: Muhammadu Buhari era in vantaggio con quasi 3 milioni di voti, contro i 2,7 milioni di Atiku Abubakar.

Per essere eletti al primo turno, il vincitore deve ottenere, oltre alla maggioranza dei voti espressi, almeno il 25% dei voti in due terzi dei 36 stati più il territorio di Abuja. Altrimenti il secondo turno dovrà avere luogo entro una settimana.

Il consigliere della comunicazione di Buhari, Bashir Ahmad, ha annunciato su Twitter la sua vittoria negli stati importanti di Kano o Lagos metropoli di diversi milioni di elettori, nonostante il divieto di diffondere risultati non ufficiali. Nel tardo pomeriggio, l’opposizione ha denunciato una “manipolazione” dei risultati da parte del partito al governo.

“Questo è inaccettabile”, ha detto Uche Secondus, responsabile della campagna del Partito popolare democratico (PDP), mentre i risultati ufficiali non dovrebbero essere noti prima della giornata di martedì.

“Sarà difficile per l’intero paese accettare un tale livello di intimidazione”, ha dichiarato Secondus, anche se non è chiaro se il PDP stia prendendo in considerazione di attivare procedimenti giudiziari per annullare le elezioni. “È come se fossimo tornati all’era dei regimi militari, una cosa del genere non l’abbiamo mai vista”, ha detto, sottolineando che nelle roccaforti elettorali del PDP (Stato di Abia), molti seggi sono stati aperti molto tardi o sono stati saccheggiati (Lagos).

La scorsa settimana, il PDP aveva accusato Muhammadu Buhari di non essere mai stato un democratico dopo che aveva esortato l’esercito a sparare ai provocatori durante le operazioni di voto.

Ma il partito al potere ha reagito immediatamente accusando il PDP di condurre un gioco “pericoloso”, volendo “screditare e destabilizzare” il processo elettorale che ritiene sia stato “condotto in gran parte con tranquillità e nei tempi stabiliti”.

Gli Osservatori dell’Unione europea, che hanno constatato “gravi carenze nelle operazioni di voto”, hanno invitato partiti politici e candidati che si ritengono danneggiati ad utilizzare la via della giustizia.

Come ha dichiarato lunedì Maria Arena, capo degli osservatori dell’Ue, “la stragrande maggioranza dei seggi elettorali sono stati aperti molto tardi (…), il materiale era carente (…) creando confusione e tensioni”, segnalando inoltre casi “di intimidazione e di violenze”.

Da parte sua, il capo della missione di osservazione dell’Unione africana, l’ex primo ministro etiope Hailemariam Desalegn, ha plaudito ad una votazione che “generalmente si è svolto in un clima di pace” nonostante i ritardi.

L’ambasciatore statunitense, storico alleato della Nigeria, ha anche accolto con favore il relativo clima tranquillo dello svolgimento delle votazioni ed ha chiesto a tutti i “candidati di aderire all’accordo di pace” firmato pochi giorni prima del voto, dove si sono impegnati a rispettare i risultati ufficiali.


Fonte: africanwes

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