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La premier conservatrice apre all’ipotesi d’un rinvio “breve e limitato” della Brexit rispetto alla data prevista del 29 marzo. La premier conservatrice, su pressione dell’ala moderata del suo partito, lo ha annunciato oggi alla Camera dei Comuni durante uno statement di aggiornamento sui colloqui con Bruxelles, precisando di voler mettere ai voti questa opzione laddove “entro il 12 marzo” fosse di nuovo bocciata dal Parlamento la sua proposta di divorzio concordato oggetto in questi giorni di negoziati supplementari con l’UE.
“L’alternativa resta fra un deal, un no deal o una non Brexit”, ha ribadito Theresa May, polemizzando contro quest’ultima opzione come un tradimento del voto popolare del 2016 e accusando il leader dell’opposizione laburista Jeremy Corbyn di essersi rimangiato – con la sua apertura di ieri a un referendum bis – l’impegno di rispettare quel voto.
Al contempo ha ribadito di non volere una proroga dell’articolo 50 (articolo del trattato di Lisbona che disciplina la procedura per lasciare volontariamente l’Unione Europea), perché l’obiettivo primario è quello di puntare a un accordo e all’uscita il 29 marzo”. A questo punto l’ultima parola spetta la Parlamento
