Nelson Mandela viene liberato l’11 febbraio 1990 dopo 27 anni di prigionia nelle carceri del Sudafrica dell’apartheid.
Personaggio simbolo di pace per l’umanità Mandela diviene membro dell’African National Congress nel 1944 e guida per anni campagne pacifiche contro il regime di segregazione razziale. Deciso a rovesciare il regime dopo il “massacro di Shaperville”, in cui vennero uccisi 69 militanti dell’ANC, Mandela viene arrestato nel 1963 e nove mesi dopo condannato all’ergastolo con l’accusa di alto tradimento in quell’occasione affermerà: «Più potente della paura per l’inumana vita della prigione è la rabbia per le terribili condizioni nelle quali il mio popolo è soggetto fuori dalle prigioni, in questo paese… non ho dubbi che i posteri si pronunceranno per la mia innocenza e che i criminali che dovrebbero essere portati di fronte a questa corte sono i membri del governo».
A lungo uno dei leader del movimento anti-apartheid ha avuto un ruolo determinante nella caduta di tale regime, pur passando in carcere gran parte degli anni dell’attivismo anti-segregazionista. Uomo simbolo dell’uguaglianza e dell’antirazzismo è stato un rivoluzionario ed anche un uomo di governo facendo approdare il Sudafrica alla riconciliazione e alla pacificazione.
A tre anni dalla sua liberazione, nel 1993, Mandela verrà insignito del Premio Nobel per la Pace, e l’anno seguente sarà eletto Presidente della Repubblica del Sudafrica, carica ricoperta fino al 1998.
Se la caduta dell’apartheid ha eliminato la disparità di bianchi e neri di fronte alla legge, le disuguaglianze economiche restano acute; più del 50% della popolazione riceve l’11% del reddito annuale nazionale, mentre il 7% della popolazione riceve oltre il 40% del reddito del paese.