Glencore, la multinazionale che sfrutta la miniera di rame e cobalto di Mutanda nella Repubblica Democratica del Congo, sta procedendo con i licenziamenti del personale: non saranno rinnovati i contratti per appaltatori esterni e non riguarderanno i cittadini congolesi.
I licenziamenti arrivano mentre la multinazionale sta valutando un piano per fermare i giacimenti minerari di ossido a Mutanda – la più grande e più ricca fonte di cobalto al mondo – e investire in nuovi metodi per estrarre i metalli dai depositi di solfuro.
Queste misure sarebbero la conseguenza dei crescenti costi di sfruttamento e di un contesto politico instabile nella RDC. Inoltre le relazioni tra Glencore e il governo congolese sono peggiorate negli ultimi mesi a seguito dell’adozione del nuovo codice minerario che ha triplicato le royalty riscosse sul cobalto. La miniera di Mutanda è una fonte cruciale di occupazione e di entrate fiscali per il Congo oltre a rappresentare un minerale strategico utilizzato nella produzione di batterie per telefoni cellulari e veicoli elettrici in particolare.
Alla fine dell’anno scorso, Glencore ha interrotto le esportazioni di cobalto dalla vicina miniera di Katanga dopo che i minerali erano risultati radioattivi e le sue azioni nell’ultimo anno sono scese del 19% valutando la compagnia a 41 miliardi di sterline (53 miliardi di dollari).
Fonte: Agenzia Bloomberg