Tra i primi pesanti effetti economici, la rinuncia di Air France-KLM all’intervento per il salvataggio di Alitalia, una decisione motivata da ragioni politico-istituzionali a seguito del richiamo a Parigi dell’ambasciatore francese a Roma. Quindi un primo diretto effetto della crisi diplomatica in atto.
Air France doveva ancora formalizzare la sua decisione in merito alla disponibilità di entrare nel capitale di Alitalia mediante l’acquisizione del 20% del pacchetto azionario della nuova società che si stava cercando di far nascere insieme alle Ferrovie dello Stato italiane, a fronte di un altro 20% che si era impegnata ad acquisire Delta Airlines, la compagnia partner nell’affare.
Inoltre, sono state interrotte tutte le attività di natura non ordinaria svolte in Italia dalle imprese francesi, almeno di quelle riconducibili all’orbita pubblica.
Ulteriori contraccolpi dell’incidente diplomatico potrebbero incidere poi sulla situazione italiana anche alla luce della massiccia presenza di capitali francesi nell’economia nazionale. Si ritiene si tratti di una concreta possibilità, soprattutto sulle cooperazioni di medio e lungo periodo, con particolare riguardo agli sviluppi di programmi in parte non ancora totalmente perfezionatisi in maniera definitiva.
Un’incidenza minore viene invece prevista per le attività economiche cosiddette ordinarie, come lo scambio di beni riferibile alle attuali importazioni ed esportazioni. I legami tra i due Paesi sono molto profondi, dopo la Germania, la Francia è il secondo paese di destinazione dell’export italiano, ma gruppi francesi hanno anche rilevato imprese italiane. In questo senso gli intrecci societari sono numerosi, tra i più noti c’è quello della Parmalat, il cui capitale è in via di completa acquisizione da parte della Lactalis.
Un altro settore industriale di fondamentale importanza che vede la stretta collaborazione tra imprese dei due Paesi è quello aerospaziale, dove per altro è estremamente spinta la ricerca e gli investimenti in nuove tecnologie, al riguardo si pensi ai programmi congiunti tra Leonardo e Thales.
In assenza di una ricomposizione della frattura e a fronte di un perdurante stato di elevata tensione non è esclusa la possibilità di future conseguenze negative, questo in un fase di brusco rallentamento dell’economia in Italia.